Mediolan: Vanni Scheiwiller – wystawa zadedykowana wydawcy, dzięki któremu Włosi poznali arcydzieła literatury polskiej

24 października w Bibliotece Braidense w Mediolanie odbędzie się konferencja i inauguracja wystawy zadedykowana słynnemu wydawcy Vanniemu Scheiwillerowi (1934 – 1999), dzięki któremu Włosi poznali arcydzieła literatury polskiej.

Wystawę, której tematem przewodnim są powiązania wydawcy ze swoim miastem, można oglądać do 31 października 2019.

24.10 Sala Maria Teresa della Biblioteca Braidense – Milano

Omaggio a Vanni Scheiwiller 1934 – 1999

Per ricordare i vent’anni dalla scomparsa di una singolare figura di intellettuale ed editore (nato a Milano l’8 febbraio 1934 vi è morto il 17 ottobre 1999) il 24 ottobre, presso la Sala Maria Teresa della Biblioteca Braidense si terrà un convegno e si inaugura una mostra che resterà aperta sino al 31 ottobre. Il tema di fondo è il rapporto dell’editore con la sua città, con gli artisti e i poeti che vi hanno vissuto e che hanno fatto parte delle sue amicizie e dell’attività dei due marchi editoriali, All’Insegna del Pesce d’Oro, creata da suo padre Giovanni Scheiwiller nel 1936, e Libri Scheiwiller, creata da Vanni nel 1977. La scelta del formato ridotto, l’eleganza grafica e tipografica hanno reso leggendari i “libri farfalla”, nella definizione di Eugenio Montale, pubblicati da Scheiwiller e rappresentano alla distanza un catalogo tra i più importanti nella storia della poesia italiana del ‘900. Un catalogo però non solo di poesia, ma anche d’arte nei tanti libri d’artista e nella decennale attività di “cronista d’arte” come Vanni riduttivamente definiva le molte collaborazioni giornalistiche per quotidiani e periodici (da “Europeo” a “Panorama” al “Sole 24 Ore – Domenica” sino al “Giornale” diretto da Montanelli dal 1974 al 1994, per ricordare i più importanti).

Negli anni ’80 il piccolo editore si trasforma poi in grande editore di importanti collane per la committenza bancaria e industriale. Un’altra storia che mantiene però sempre desta l’attenzione dell’editore per la cultura milanese e le trasformazioni imposte dai cambiamenti della società italiana. Nel considerarli, Vanni è rimasto fedele al suo motto: diceva sempre infatti che liber significa sì libro, ma esprime anche la condizione dell’uomo libero quale Vanni Scheiwiller è sempre stato.

Per informazioni: [email protected][email protected]

Vanni Scheiwiller e l’arte – Da Wildt a Melotti Gnam – Galleria Nazionale Arte Moderna di Roma 17 ottobre 2019 – 9 gennaio 2020

L’arte è sempre stata di casa nella famiglia Scheiwiller: il nonno materno di Vanni era Adolfo Wildt (1868-1931), suo fratello Silvano (1937-1985) fu pittore e incisore; il padre Giovanni (1889- 1965) pubblica dal 1925 i preziosi volumetti dell’Arte Moderna Italiana che sino al 1936 escono presso Hoepli dov’era impiegato e poi direttore. In quella libreria e in quella casa passano perciò artisti di più generazioni, dai futuristi al Novecento, anche se un posto particolare hanno due allievi di Wildt, Lucio Fontana e Fausto Melotti, che impongono il linguaggio dell’astrazione al mondo artistico milanese; e Piero Manzoni è compagno di liceo, al Leone XIII, di Vanni che si laurea con una tesi su Alberto Savinio…

Queste complesse e molteplici influenze trovano però altra dimensione dagli anni ’60, quando Vanni inizia a recarsi periodicamente a Roma e a frequentare, con la complicità e l’amicizia di Giuseppe Appella, l’ambiente artistico della capitale. Ne nascono molti altri rapporti (e altri libri) che la mostra romana intende documentare con questo omaggio.

La mostra e il catalogo sono a cura di Giuseppe Appella.




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